Höchstetter Alex
gallery- galleria virtuale
Art plays not just one, but many roles in Alex Höchstetter's life. On the one hand, it's a creative hobby; on the other hand, art is for him a kind of self-therapy, a mirror of the soul. At the same time, however, it's a very powerful tool, an expression of rebellion and social criticism. It's important to the artist that there is always a moral in his works. The paintings in the cycle “Technophobia” intend to create a critical view of the digital world that makes everyone dependent. He wants to represent the counterbalance to this bright, blinding light of technology. Of course, he does not see digitization as absolute evil, but his works definitely show its negative sides. His art is not necessarily meant to please, but to annoy, to be remembered, and to shake consciences.
L'arte non gioca solo uno, ma molti ruoli nella vita di Alex Höchstetter. Da un lato è un hobby creativo, dall'altro l'arte è per lui una sorta di auto-terapia, uno specchio dell'anima. Allo stesso tempo, però, è uno strumento molto potente, un'espressione di ribellione e di critica sociale. Per l'artista è importante che nelle sue opere ci sia sempre una morale. I dipinti del ciclo “Tecnofobia” intendono creare una visione critica del mondo digitale che rende tutti dipendenti. Vuole rappresentare il contrappeso a questa luce brillante e accecante della tecnologia. Naturalmente non vede la digitalizzazione come il male assoluto ma le sue opere mostrano sicuramente i suoi lati negativi. La sua arte non vuole necessariamente piacere, ma infastidire, essere ricordata e scuotere le coscienze.
https://alex-hoechstetter.jimdofree.com - kunst-hoechstetter@gmx.de
L'arte non gioca solo uno, ma molti ruoli nella vita di Alex Höchstetter. Da un lato è un hobby creativo, dall'altro l'arte è per lui una sorta di auto-terapia, uno specchio dell'anima. Allo stesso tempo, però, è uno strumento molto potente, un'espressione di ribellione e di critica sociale. Per l'artista è importante che nelle sue opere ci sia sempre una morale. I dipinti del ciclo “Tecnofobia” intendono creare una visione critica del mondo digitale che rende tutti dipendenti. Vuole rappresentare il contrappeso a questa luce brillante e accecante della tecnologia. Naturalmente non vede la digitalizzazione come il male assoluto ma le sue opere mostrano sicuramente i suoi lati negativi. La sua arte non vuole necessariamente piacere, ma infastidire, essere ricordata e scuotere le coscienze.
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