Barbieri Pietro
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BIOGRAFIA
Con spontaneità e immediatezza Pietro Barbieri oltrepassa il muro, scardinando con pennellate fugaci e rapide le rigorose ortogonalità che avvincono mattone al mattone e immagina, oltre l’ostacolo fisico, mari e cieli “tutti freschi di colore”. L’oggetto che definisce la barriera percettiva, il limite visuale agli orizzonti spaziali di un incessante e necessario guardare e scoprire, diviene nell’ultima ricerca dell’artista, il territorio eletto delle sperimentazioni pittoriche, il luogo del vedere e dell’intuire, il taccuino delle annotazioni, degli schizzi e degli appunti di chi ha deciso di leggere il mondo subordinando il dato fisico all’atto intellettuale e immaginativo. Nel chiarore di una pittura parca nei toni e caratterizzata dall’uso dei bianchi che rasserena ciascun’iperbole cromatica come avverrebbe nei bagliori di un sogno mattutino, poco prima del risveglio, Pietro Barbieri riorganizza così la luce trasmettendola a ogni velatura. Paesaggi, barche e marine, volti, maschere, figure sfumate entro scorci urbani sono suggestioni, essenze ancora volatili, macchie e masse cromatiche (talvolta antitetiche) che liricamente cercano dimensione e definizione. Presenta in questa rassegna quattro affreschi su tela che sullo sfondo di una Venezia onirica sviluppano storie di personaggi che si scoprono solo allo sguardo attento di chi osserva (da testo critico a cura di Gaetano Salerno).
Contatti:
cellulare: 333-8268760
Con spontaneità e immediatezza Pietro Barbieri oltrepassa il muro, scardinando con pennellate fugaci e rapide le rigorose ortogonalità che avvincono mattone al mattone e immagina, oltre l’ostacolo fisico, mari e cieli “tutti freschi di colore”. L’oggetto che definisce la barriera percettiva, il limite visuale agli orizzonti spaziali di un incessante e necessario guardare e scoprire, diviene nell’ultima ricerca dell’artista, il territorio eletto delle sperimentazioni pittoriche, il luogo del vedere e dell’intuire, il taccuino delle annotazioni, degli schizzi e degli appunti di chi ha deciso di leggere il mondo subordinando il dato fisico all’atto intellettuale e immaginativo. Nel chiarore di una pittura parca nei toni e caratterizzata dall’uso dei bianchi che rasserena ciascun’iperbole cromatica come avverrebbe nei bagliori di un sogno mattutino, poco prima del risveglio, Pietro Barbieri riorganizza così la luce trasmettendola a ogni velatura. Paesaggi, barche e marine, volti, maschere, figure sfumate entro scorci urbani sono suggestioni, essenze ancora volatili, macchie e masse cromatiche (talvolta antitetiche) che liricamente cercano dimensione e definizione. Presenta in questa rassegna quattro affreschi su tela che sullo sfondo di una Venezia onirica sviluppano storie di personaggi che si scoprono solo allo sguardo attento di chi osserva (da testo critico a cura di Gaetano Salerno).
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