Ganatschnig Karin
gallery- galleria virtuale
Karin Ganatschnig never uses her art as camouflage. She hides nothing. Moreover there opens a clean view at the world, which whitekwashoes nothing, which doesn’t hide the unrest and which doesn’t paint over the gentleness. Exemplary there can be compared her landscapes and portraits. You could be confronted with unrestrained savagery born out of misunderstanding and anger. You could also hover on gentle, designed sensitivity. So it’s not surprising that music has a important role in Karin Ganatschnig’s work. Anyone who enters it, is tracing her work beyond merely fleeting impressions and is listening to her strokes sound. Here the certainty forces, that every area is able to be assigned to a sound or at least a sonic mood with which she hits the canvas. Or more precisely: a basic mood, that leads her along the canvas and that finds its continuation with accurately selected, pictorial means there.
Karin Ganatschnig non usa mai la sua arte come camuffamento. Lei non nasconde nulla. Inoltre si apre una visione chiara del mondo, che non sfoca nulla, che non nasconde i disordini e che non dipinge sulla semplice gentile delicatezza. Esemplarmente ciò può essere paragonato ai suoi paesaggi e ai suoi ritratti. Potresti trovarti di fronte a una ferocia sfrenata nata da incomprensioni e rabbia, oppure potresti anche soffermarti su una sensibilità delicata e progettata. Quindi non sorprende che la musica abbia un ruolo importante nel lavoro di Karin Ganatschnig. Chiunque entri in questo, sta analizzando il suo lavoro oltre le impressioni fugaci e sta ascoltando il suono delle sue pennellate. Qui le forze di sicurezza, infatti ogni area può essere assegnata a un suono o almeno a un umore sonico con cui colpisce la tela. O più precisamente: uno stato d'animo di base, che la conduce lungo la tela e che trova la sua continuazione con mezzi pittorici accuratamente selezionati.
www.kmotionlimitartganatschnig.com / [email protected]
Karin Ganatschnig non usa mai la sua arte come camuffamento. Lei non nasconde nulla. Inoltre si apre una visione chiara del mondo, che non sfoca nulla, che non nasconde i disordini e che non dipinge sulla semplice gentile delicatezza. Esemplarmente ciò può essere paragonato ai suoi paesaggi e ai suoi ritratti. Potresti trovarti di fronte a una ferocia sfrenata nata da incomprensioni e rabbia, oppure potresti anche soffermarti su una sensibilità delicata e progettata. Quindi non sorprende che la musica abbia un ruolo importante nel lavoro di Karin Ganatschnig. Chiunque entri in questo, sta analizzando il suo lavoro oltre le impressioni fugaci e sta ascoltando il suono delle sue pennellate. Qui le forze di sicurezza, infatti ogni area può essere assegnata a un suono o almeno a un umore sonico con cui colpisce la tela. O più precisamente: uno stato d'animo di base, che la conduce lungo la tela e che trova la sua continuazione con mezzi pittorici accuratamente selezionati.
www.kmotionlimitartganatschnig.com / [email protected]