Mian Alessandra
galleria virtuale
BIOGRAFIA
La forte passione nei confronti della pittura emerge in tutta la sua potenza nei lavori di Alessandra Mian, un'artista che pone la poesia della luce e i giochi variati di inquadrature ed atmosfere come punti di riferimento dell'intero suo repertorio. Dalla maestra Renza Moreale apprende la capacità di "vedere" le cose e farle proprie, da lei impara le tecniche classiche e le sperimentazioni più recenti; come si può notare in Sofferenza l'emozione è ben evidente, l'atroce tormento che si impadronisce della figura lo si può intuire anche senza leggere la mimica del soggetto. Il "vedere" davvero ciò che si deve rappresentare è palese in Tracce di vite vissute, opera che trasmette, nella più assoluta semplicità ed immediatezza, una chiara carica malinconica. Importante l'impatto del maestro Beppino Tosolini perché le ha trasmesso il gusto per la libertà del gesto, una maniera tendente all'informale. Le nuove modalità espressive suggerite da Tosolini sono evidenti in opere come Luce d'autunno e Venezia in cui la pennellata è pervasa di libertà, l'elemento naturale viene precisamente indagato e i giochi di linee si impadroniscono della tela dettando letteralmente i tempi della composizione. La luce, come detto in precedenza, è un elemento chiave dei dipinti di Alessandra e viene indagata in tutte le sue gradazioni: il bagliore di un'aurora accecante è quello de L'Ue, mentre in Vanità (Trincee) il grigio quasi metallico di un temporale incombente suggerisce tristi ricordi e liriche ungarettiane, un chiarore fiabesco e festoso è quello di Luce a nord est mentre lo si potrebbe definire surreale in Bosco interiore e metafisico in Stato dell'anima. A livello tecnico l'artista dipinge ad acrilico e a olio, a volte con inserti di gesso, sabbia e pellicola, sia con pennelli che coi rulli su supporti di tela o tavola; negli ultimi lavori alterna la pittura informale dello sfondo con l'attenta rappresentazione del dettaglio in primo piano. Tre grandi nomi su tutti rappresentano i modelli a cui Alessandra Mian ha sempre guardato: William Turner per il sublime luminismo, Gustav Klimt per l'utilizzo del colore e l'originalità della composizione, James Abbott McNeill Whistler per la maniera peculiare di rendere le atmosfere. La luce, elemento fondamentale rielaborato in chiave poetica e declinato a seconda della sua mutevole natura, si unisce alle velate sfumature di colore per dare corpo e vita a una pittura chiara e sincera, aperta al nuovo senza però mai dimenticare le salde radici della tradizione. Siamo di fronte ad opere dalla forte carica sentimentale, autentico specchio dell'acuta sensibilità dell'artista, lavori che accomunano forza coloristica e giochi d'inquadrature dando vita a una lettura della realtà in chiave artistica dallo stile totalmente originale ed inconfondibile.
Contatti
e-mail: [email protected]
cellulare: 335-8415285
profilo Instagram: alex.c.mian
La forte passione nei confronti della pittura emerge in tutta la sua potenza nei lavori di Alessandra Mian, un'artista che pone la poesia della luce e i giochi variati di inquadrature ed atmosfere come punti di riferimento dell'intero suo repertorio. Dalla maestra Renza Moreale apprende la capacità di "vedere" le cose e farle proprie, da lei impara le tecniche classiche e le sperimentazioni più recenti; come si può notare in Sofferenza l'emozione è ben evidente, l'atroce tormento che si impadronisce della figura lo si può intuire anche senza leggere la mimica del soggetto. Il "vedere" davvero ciò che si deve rappresentare è palese in Tracce di vite vissute, opera che trasmette, nella più assoluta semplicità ed immediatezza, una chiara carica malinconica. Importante l'impatto del maestro Beppino Tosolini perché le ha trasmesso il gusto per la libertà del gesto, una maniera tendente all'informale. Le nuove modalità espressive suggerite da Tosolini sono evidenti in opere come Luce d'autunno e Venezia in cui la pennellata è pervasa di libertà, l'elemento naturale viene precisamente indagato e i giochi di linee si impadroniscono della tela dettando letteralmente i tempi della composizione. La luce, come detto in precedenza, è un elemento chiave dei dipinti di Alessandra e viene indagata in tutte le sue gradazioni: il bagliore di un'aurora accecante è quello de L'Ue, mentre in Vanità (Trincee) il grigio quasi metallico di un temporale incombente suggerisce tristi ricordi e liriche ungarettiane, un chiarore fiabesco e festoso è quello di Luce a nord est mentre lo si potrebbe definire surreale in Bosco interiore e metafisico in Stato dell'anima. A livello tecnico l'artista dipinge ad acrilico e a olio, a volte con inserti di gesso, sabbia e pellicola, sia con pennelli che coi rulli su supporti di tela o tavola; negli ultimi lavori alterna la pittura informale dello sfondo con l'attenta rappresentazione del dettaglio in primo piano. Tre grandi nomi su tutti rappresentano i modelli a cui Alessandra Mian ha sempre guardato: William Turner per il sublime luminismo, Gustav Klimt per l'utilizzo del colore e l'originalità della composizione, James Abbott McNeill Whistler per la maniera peculiare di rendere le atmosfere. La luce, elemento fondamentale rielaborato in chiave poetica e declinato a seconda della sua mutevole natura, si unisce alle velate sfumature di colore per dare corpo e vita a una pittura chiara e sincera, aperta al nuovo senza però mai dimenticare le salde radici della tradizione. Siamo di fronte ad opere dalla forte carica sentimentale, autentico specchio dell'acuta sensibilità dell'artista, lavori che accomunano forza coloristica e giochi d'inquadrature dando vita a una lettura della realtà in chiave artistica dallo stile totalmente originale ed inconfondibile.
Contatti
e-mail: [email protected]
cellulare: 335-8415285
profilo Instagram: alex.c.mian