Valdinocci Dea
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BIOGRAFIA
Dea Valdinocci vive e lavora a Cesena. Fin dall'infanzia ha coltivato da autodidatta il suo talento per il disegno e la pittura perfezionando alcune tecniche presso l'Accademia Romagna. Per oltre un decennio ha riservato il suo impegno sul figurativo privilegiando figure femminili e di bambini ritratti nei loro luoghi di origine, soprattutto il sud del mondo col suo carico di miseria ed di abbandono. Allo stesso modo ha analizzato il ruolo della donna nella nostra società rifiutandone il ruolo ad esse affidato da parte di un universo maschile che le vuole oggetto di consumo e non compagne di vita dotate di pari diritti. Da un po' di anni si cimenta nello studio di personaggi sconosciuti rappresentati dalle loro ombre, mentre passeggiano sulla spiagge, avvolti in un silenzio fuori dal tempo. Il ciclo delle ombre è particolarmente interessante poichè realizzato con una tecnica di sovrapposizione di sabbia e colore che crea effetti prospettici dinamici, assai suggestivi se visti a distanza. Le ombre disegnano eteree siluette di persone in candide spiagge che paiano deserti delimitati da un luminoso orizzonte in cui si rivela il senso dell'esistenza in un gesto, in una postura, in un attimo di vita.
Dea Valdinocci si propone come la pittrice che ha intrapreso la strada della ricerca concettuale: le sue ombre, il soggetto più significativo delle sue opere, rappresentano la ricerca di una identità perduta, elementi appartenenti al reale dal quale non si conoscono le fisionomie di appartenenza. Ella ha interpretato quel disagio sociale in cui la solitudine e la depressione riducono le ombre, appunto, individui che avendo perso la capacità di ascoltare se stessi, hanno perso la loro identità.
Contatti:
cellulare: 340-8129682
e-mail: [email protected]
Dea Valdinocci vive e lavora a Cesena. Fin dall'infanzia ha coltivato da autodidatta il suo talento per il disegno e la pittura perfezionando alcune tecniche presso l'Accademia Romagna. Per oltre un decennio ha riservato il suo impegno sul figurativo privilegiando figure femminili e di bambini ritratti nei loro luoghi di origine, soprattutto il sud del mondo col suo carico di miseria ed di abbandono. Allo stesso modo ha analizzato il ruolo della donna nella nostra società rifiutandone il ruolo ad esse affidato da parte di un universo maschile che le vuole oggetto di consumo e non compagne di vita dotate di pari diritti. Da un po' di anni si cimenta nello studio di personaggi sconosciuti rappresentati dalle loro ombre, mentre passeggiano sulla spiagge, avvolti in un silenzio fuori dal tempo. Il ciclo delle ombre è particolarmente interessante poichè realizzato con una tecnica di sovrapposizione di sabbia e colore che crea effetti prospettici dinamici, assai suggestivi se visti a distanza. Le ombre disegnano eteree siluette di persone in candide spiagge che paiano deserti delimitati da un luminoso orizzonte in cui si rivela il senso dell'esistenza in un gesto, in una postura, in un attimo di vita.
Dea Valdinocci si propone come la pittrice che ha intrapreso la strada della ricerca concettuale: le sue ombre, il soggetto più significativo delle sue opere, rappresentano la ricerca di una identità perduta, elementi appartenenti al reale dal quale non si conoscono le fisionomie di appartenenza. Ella ha interpretato quel disagio sociale in cui la solitudine e la depressione riducono le ombre, appunto, individui che avendo perso la capacità di ascoltare se stessi, hanno perso la loro identità.
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