Cudin Giampietro
galleria virtuale
BIOGRAFIA
"L’arte è un vagheggiamento di ciò che potremmo essere e non siamo, un sogno ad occhi aperti pur senza dimenticare il valore della razionalità. In definitva l’arte è una scelta drammatica che si risolve in una esaltante dimensione.
All’interno dell’arte i percorsi sono molteplici, coinvolgenti, capaci di inserirci in una aspettativa sorprendente che travolge il sistema di vita stesso. Così è per Gianpietro Cudin, un artista nato a Gorizia ma padovano di adozione, che ha al suo attivo una serie prestigiosa di mostre e ciò nonostante è caratterizzato da una straordinaria freschezza inventiva. La ricerca artistica di Cudin, pittore e scultore di grande immediatezza, è un processo ininterrotto di anlisi e confronti tra le opere di ieri e di oggi. Comun denominatore è l’intensità cromatica, l’impetuosità del segno, la sicurezza dei tratti. "
Mai prigioniero di stili e mode, anche se la sua arte può dirsi espressionismo astratto e informale, è irrequieto e ribelle alle seduzioni dell’effimero. L’idea tutti gli strumenti di conoscenza siano aperti, provvisori, in perenne divenire, è il fulcro della sua versatilità (sculture, gioielli, grafica, collage, olio, tempera, tecnica mista …), che supera ogni reale, geometrico e finito, appaga il desiderio di libertà, per indagare i misteri di infinito e futuro. Pur nell’evoluzione del maturarsi e dell’affinarsi di attese, speranze, illusioni e utopie, non c’è omogenea sistemazione delle sue proposte, ma è proprio tale poliedricità l’autentica ricchezza; che altera il rapporto, fra gli aspetti semiotico, mancata convenzionalità dei significati, e semasiologico, non mira a comunicare i significati, presenti, spesso celati, ma a valorizzare e far parlare la materia, riscoprendone la memoria. La pittura, ha segno sicuro, vigoroso, incisivo, indelebile, come taglio, solco, fenditura. I colori sono per lo più (resi) freddi e applicati materialmente. Le forti accentuazioni cromatiche, di varia intensità tonale, esaltano riusciti accostamenti timbrici. Il linguaggio è astratto, con sobri riferimenti al figurativo. Pittore-scultore ha notevole dominio dello spazio, perché sa annullare le differenze tra le arti praticate, con la visibilità tattile, senso della profondità, frutto dei tradizionali espedienti tecnici di superamento della bidimensionalità e abilità di trasmettere al tatto, per lui toccare è altro modo di conoscere, sensazioni, rilevate dall’occhio e trasmesse alle aree del cervello deputate alla traduzione ironica.
Contatti:
sito web: www.cudin.it
"L’arte è un vagheggiamento di ciò che potremmo essere e non siamo, un sogno ad occhi aperti pur senza dimenticare il valore della razionalità. In definitva l’arte è una scelta drammatica che si risolve in una esaltante dimensione.
All’interno dell’arte i percorsi sono molteplici, coinvolgenti, capaci di inserirci in una aspettativa sorprendente che travolge il sistema di vita stesso. Così è per Gianpietro Cudin, un artista nato a Gorizia ma padovano di adozione, che ha al suo attivo una serie prestigiosa di mostre e ciò nonostante è caratterizzato da una straordinaria freschezza inventiva. La ricerca artistica di Cudin, pittore e scultore di grande immediatezza, è un processo ininterrotto di anlisi e confronti tra le opere di ieri e di oggi. Comun denominatore è l’intensità cromatica, l’impetuosità del segno, la sicurezza dei tratti. "
Mai prigioniero di stili e mode, anche se la sua arte può dirsi espressionismo astratto e informale, è irrequieto e ribelle alle seduzioni dell’effimero. L’idea tutti gli strumenti di conoscenza siano aperti, provvisori, in perenne divenire, è il fulcro della sua versatilità (sculture, gioielli, grafica, collage, olio, tempera, tecnica mista …), che supera ogni reale, geometrico e finito, appaga il desiderio di libertà, per indagare i misteri di infinito e futuro. Pur nell’evoluzione del maturarsi e dell’affinarsi di attese, speranze, illusioni e utopie, non c’è omogenea sistemazione delle sue proposte, ma è proprio tale poliedricità l’autentica ricchezza; che altera il rapporto, fra gli aspetti semiotico, mancata convenzionalità dei significati, e semasiologico, non mira a comunicare i significati, presenti, spesso celati, ma a valorizzare e far parlare la materia, riscoprendone la memoria. La pittura, ha segno sicuro, vigoroso, incisivo, indelebile, come taglio, solco, fenditura. I colori sono per lo più (resi) freddi e applicati materialmente. Le forti accentuazioni cromatiche, di varia intensità tonale, esaltano riusciti accostamenti timbrici. Il linguaggio è astratto, con sobri riferimenti al figurativo. Pittore-scultore ha notevole dominio dello spazio, perché sa annullare le differenze tra le arti praticate, con la visibilità tattile, senso della profondità, frutto dei tradizionali espedienti tecnici di superamento della bidimensionalità e abilità di trasmettere al tatto, per lui toccare è altro modo di conoscere, sensazioni, rilevate dall’occhio e trasmesse alle aree del cervello deputate alla traduzione ironica.
Contatti:
sito web: www.cudin.it