Bon Alvise
galleria virtuale
BIOGRAFIA
La pittura di Alvise Bon ha il corpo umano come centro della sua ricerca, dal viso al resto, emergono note di un inconscio che nasconde un tormento, il suo viaggio è dalla materia allo spirito. I suoi ritratti sono una ricerca spasmodica, quasi ad afferrare in ogni volto qualcosa che è labile, sfuggente: riportano grida soffocate, disperate, identità represse che non riescono a liberarsi, fallimento, vittimismo, impotenza. Non utilizza tecniche di pittura tradizionali, ma usa il pennello come attrezzo della sua estrosità e il colore come frutto di alchimie e lacerazioni. L'artista deve molto in particolare a tre artisti, Guy Denning, Joshua Miels e Solly Smock, dei quali è un grandissimo estimatore e che l'anno ispirato e spinto a buttarsi nell'affascinante e competitivo Art-System.
Contatti
e-mail: [email protected]
cellulare: 329 3376835
profilo Instagram: alvi_art_
La pittura di Alvise Bon ha il corpo umano come centro della sua ricerca, dal viso al resto, emergono note di un inconscio che nasconde un tormento, il suo viaggio è dalla materia allo spirito. I suoi ritratti sono una ricerca spasmodica, quasi ad afferrare in ogni volto qualcosa che è labile, sfuggente: riportano grida soffocate, disperate, identità represse che non riescono a liberarsi, fallimento, vittimismo, impotenza. Non utilizza tecniche di pittura tradizionali, ma usa il pennello come attrezzo della sua estrosità e il colore come frutto di alchimie e lacerazioni. L'artista deve molto in particolare a tre artisti, Guy Denning, Joshua Miels e Solly Smock, dei quali è un grandissimo estimatore e che l'anno ispirato e spinto a buttarsi nell'affascinante e competitivo Art-System.
Contatti
e-mail: [email protected]
cellulare: 329 3376835
profilo Instagram: alvi_art_