Marigo Dino
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BIOGRAFIA
Dino Marigo è nato a Solesino, in provincia di Padova, nel 1951. Ha, da sempre, una passione innata per l’arte, per il disegno, per la pittura che lo ha portato a diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Venezia affinando, così, la sua tecnica pittorica. Le riproduzioni di importanti artisti sono state i suoi primi lavori per poi trovare una propria espressione. È un pittore che combina, con un’ispirazione del tutto personale, realismo, verismo e surrealismo. Tra le diverse mostre e concorsi cui ha partecipato ne cito tre, le più significative: le prime due riguardano mostre personali realizzate nel 2011 intitolate “Doppio gioco” presso la Lambda Gallery di Padova e “Senza Titolo” patrocinata dal Comune di Teolo presso il proprio spazio espositivo; la terza è di quest’anno, in cui il pittore ha vinto il primo premio: la Mostra Concorso del Comune di Campo San Martino dal titolo “Campo San Martino e i suoi paesaggi”, allestita durante una festa patronale. Il filo conduttore che lega tutta la produzione artistica di Dino si può esprimere in un’unica parola: essenzialità. L’artista padovano trae spunto da scatti fotografici catturati secondo l’intuizione del momento da imprimere poi sulla tela. Dino si può servire, poi, per realizzare le sue opere, di una di queste immagini o dell’unione di esse. La ricerca dell’essenzialità porta l’artista a togliere tutto ciò che può essere di troppo rispetto alle sensazioni suscitate dalle circostanze, fissando poi sulla tela solo quello che gli sembra fondamentale. La sua pittura predilige per lo più forme angolari o cubiche. I soggetti che dipinge sono per la maggior parte luoghi di tutti i giorni, caratterizzati da ambienti apparentemente anonimi come le periferie urbane, i distributori di benzina, le vecchie stazioni delle corriere e simili. I suoi dipinti sono contraddistinti da effetti cromatico-luminosi ed esprimono, in questa maniera, una sorta di sospensione spazio-temporale ed un silenzio profondo, quindi un’idea di pace comparabile con la sensibilità del pittore. Guardando le sue opere sembra che, nell’istante rappresentato, il tempo si fermi, quasi un attimo di eternità. Il suo è un modo di dipingere discreto e semplice. Avendo avuto la possibilità di conoscerlo, direi che la definizione di «essenzialità» ben si addice alla sua persona e si accosta perfettamente alla sua indole riservata e introspettiva. I dipinti qui presenti denotano una buona capacità tecnica. Dopo aver osservato le sue opere possiamo considerare l’arte di Dino Marigo avvicinabile per analogia alle ricerche pittoriche di alcuni grandi artisti del XX secolo: per i soggetti semplici che raffigurano angoli di vita quotidiana (interni ed esterni di case ecc.) e per quanto riguarda i cromatismi surreali, le atmosfere e i cieli. I soggetti che predilige, punti di riferimento della sua pittura, sono essenzialmente luoghi e corpi. I luoghi, reali o immaginari, sono i veri protagonisti dei suoi dipinti (viaggi, paesi lontani, nebbie, foschie, città, periferie urbane…) sono cioè spazi consueti, che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. I corpi, ovvero l’uomo, si amalgamano quotidianamente con i luoghi creando contesti più o meno armonici. Quello che ci trasmettono queste opere è pace e serenità, la semplicità e la percezione di un silenzio che diventa ascolto, sensazioni che ai giorni nostri sembrano perdute. Pare, appunto, che dal caos della città e dai rumori quotidiani, il pittore si estranei per cogliere e ammirare solo ciò che gli trasmette un’idea di tranquillità e silenzio, atmosfere rarefatte che rivelano una ricerca di spiritualità e interiorità.
Contatti
e-mail: [email protected]
cellulare: 335-5283433
profilo Instagram: dinomarigo10
Dino Marigo è nato a Solesino, in provincia di Padova, nel 1951. Ha, da sempre, una passione innata per l’arte, per il disegno, per la pittura che lo ha portato a diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Venezia affinando, così, la sua tecnica pittorica. Le riproduzioni di importanti artisti sono state i suoi primi lavori per poi trovare una propria espressione. È un pittore che combina, con un’ispirazione del tutto personale, realismo, verismo e surrealismo. Tra le diverse mostre e concorsi cui ha partecipato ne cito tre, le più significative: le prime due riguardano mostre personali realizzate nel 2011 intitolate “Doppio gioco” presso la Lambda Gallery di Padova e “Senza Titolo” patrocinata dal Comune di Teolo presso il proprio spazio espositivo; la terza è di quest’anno, in cui il pittore ha vinto il primo premio: la Mostra Concorso del Comune di Campo San Martino dal titolo “Campo San Martino e i suoi paesaggi”, allestita durante una festa patronale. Il filo conduttore che lega tutta la produzione artistica di Dino si può esprimere in un’unica parola: essenzialità. L’artista padovano trae spunto da scatti fotografici catturati secondo l’intuizione del momento da imprimere poi sulla tela. Dino si può servire, poi, per realizzare le sue opere, di una di queste immagini o dell’unione di esse. La ricerca dell’essenzialità porta l’artista a togliere tutto ciò che può essere di troppo rispetto alle sensazioni suscitate dalle circostanze, fissando poi sulla tela solo quello che gli sembra fondamentale. La sua pittura predilige per lo più forme angolari o cubiche. I soggetti che dipinge sono per la maggior parte luoghi di tutti i giorni, caratterizzati da ambienti apparentemente anonimi come le periferie urbane, i distributori di benzina, le vecchie stazioni delle corriere e simili. I suoi dipinti sono contraddistinti da effetti cromatico-luminosi ed esprimono, in questa maniera, una sorta di sospensione spazio-temporale ed un silenzio profondo, quindi un’idea di pace comparabile con la sensibilità del pittore. Guardando le sue opere sembra che, nell’istante rappresentato, il tempo si fermi, quasi un attimo di eternità. Il suo è un modo di dipingere discreto e semplice. Avendo avuto la possibilità di conoscerlo, direi che la definizione di «essenzialità» ben si addice alla sua persona e si accosta perfettamente alla sua indole riservata e introspettiva. I dipinti qui presenti denotano una buona capacità tecnica. Dopo aver osservato le sue opere possiamo considerare l’arte di Dino Marigo avvicinabile per analogia alle ricerche pittoriche di alcuni grandi artisti del XX secolo: per i soggetti semplici che raffigurano angoli di vita quotidiana (interni ed esterni di case ecc.) e per quanto riguarda i cromatismi surreali, le atmosfere e i cieli. I soggetti che predilige, punti di riferimento della sua pittura, sono essenzialmente luoghi e corpi. I luoghi, reali o immaginari, sono i veri protagonisti dei suoi dipinti (viaggi, paesi lontani, nebbie, foschie, città, periferie urbane…) sono cioè spazi consueti, che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. I corpi, ovvero l’uomo, si amalgamano quotidianamente con i luoghi creando contesti più o meno armonici. Quello che ci trasmettono queste opere è pace e serenità, la semplicità e la percezione di un silenzio che diventa ascolto, sensazioni che ai giorni nostri sembrano perdute. Pare, appunto, che dal caos della città e dai rumori quotidiani, il pittore si estranei per cogliere e ammirare solo ciò che gli trasmette un’idea di tranquillità e silenzio, atmosfere rarefatte che rivelano una ricerca di spiritualità e interiorità.
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